Il piede sportivo
Il piede rappresenta un vero e proprio capolavoro della biomeccanica se pensiamo che è formato da 26 ossa, 33 articolazioni, 114 legamenti, 20 muscoli e 250.000 ghiandole sudorifere. La corretta postura del piede è molto importante: un appoggio scorretto del piede può generare infatti patologie dolorose a carico della schiena, delle gambe e di tutto il corpo. Il piede presiede alla stabilizzazione della stazione eretta, alla propulsione ed al movimento, alla coordinazione della postura: se la postura è errata, ne emergono disordini e sovraccarichi.
Le persone che praticano sport rispetto al resto della popolazione sono più predisposte a sviluppare traumatismi al piede in relazione al tipo di sport praticato, al numero degli allenamenti e all’intensità. Per questo quando si intraprende un’attività sportiva, soprattutto se il piede è fortemente sollecitato (come corsa, volley, atletica, rugby, calcio…) è importante eseguire una visita al piede per identificare le eventuali problematiche biomeccaniche, posturali, anatomiche e se necessario realizzare un ortesi plantare che normalizzi la funzione del piede. Oltre agli eventi traumatici come fratture, distorsioni, stiramenti e contusioni, le persone che svolgono attività sportiva possono presentare problematiche alla pelle e alle unghie legate a sollecitazioni lievi, come unghie incarnite o traumatiche, ematomi subungueali, vesciche e micosi. Per questo è importante il trattamento podologico.
Nell’ambito della podologia sportiva quando si tratta un infortunio e quindi una problematica causata dallo sport è necessario che lo specialista abbia ben chiare le caratteristiche dello sport in questione e ne tenga conto sia nella gestione della problematica che nella prevenzione delle recidive.
La prevenzione è fondamentale per evitare che uno sportivo sviluppi negli anni patologie che lo renderanno più “fragile” evitando così lunghi periodi di assenza dal gesto sportivo aumentandone la performance.
In ambito sportivo il podologo è specializzato nel trattamento e nella prevenzione degli infortuni sportivi. In generale, può essere utile per comprendere l’effetto della pratica di uno sport sui propri piedi, oppure in caso di bisogno di supporto per migliorare le proprie prestazioni.
Quanto è importante la podologia in ambito sportivo?
“Moltissimo, in quanto il piede rappresenta la base di appoggio ed è molto importante quindi renderla il più funzionale possibile dato che è in grado di inviare delle informazioni positive a tutto il resto del corpo. Quando facciamo sport, la struttura del piede riceve numerose sollecitazioni (diverse chiaramente a seconda del tipo di sport, che ha un gesto atletico ben definito) ed è chiaro che da eventuali alterazioni posturali possono emergere disordini e sovraccarichi”.
Quando è necessario rivolgersi al podologo sportivo?
“Ci si rivolge al podologo sportivo quando il piede non funziona più bene e lo sportivo ha bisogno di rendere questo organo di senso il più efficiente possibile per migliorare la funzionalità nel gesto atletico.
Il piede va trattato come il pezzo di una macchina complessa; per questo è importante che il podologo in ambito sportivo si interfacci con gli altri operatori sanitari, per migliorare il gesto atletico. A livello internazionale la podologia, pur essendo una laurea recente, ha preso molto piede basti pensare che le più grandi squadre – non solo del calcio, ma anche del volley, del basket e del football americano – hanno al loro interno una figura fissa come quella del podologo. Grazie a Medica Plus, lo staff tecnico di squadre come il Modena Calcio e il Modena Volley include anche la figura del podologo”.
La struttura del piede è molto fragile e vive su degli equilibri che una volta che vengono mutati è difficile da ripristinare. Un dolore al piede potrebbe cambiare la postura all’intero organismo, generando tensioni, dolori e rotazioni dei segmenti articolari superiori. Spesso un dolore alle ginocchia o alla schiena dipende da un alterato appoggio del piede sia in statica che in dinamica. Nello sportivo, il piede deve sopportare enormi sollecitazioni quali:
- Cambi di direzione.
- Salti.
- Attriti e slittamenti.
- Cadute.
- Stop improvvisi e ripartenze.
Durante l’esecuzione di una marcia o una corsa l’attrito che si forma con il gesto atletico è molto più forte e irruento rispetto alla semplice camminata creando così problemi alle varie articolazioni del piede e della caviglia. Nello sportivo, il lavoro che viene a crearsi è maggiore e con il tempo, se non vengono fatti controlli costanti e mirati, il giocatore può dover affrontare patologie legate al piede e alle strutture sovra-segmentarie.
Da ciò la necessità, da parte dell’equipe medico-sportiva, di monitorare e prevenire, future patologie a carico dei giocatori.
Quali sono le patologie più frequenti in ambito calcistico?
Le patologie più frequenti sono:
- Dermatiti e lesioni cutanee (dovute a calzature non adeguate).
- Traumi distorsivi (dovuti ad una maggiore rotazione interna della caviglia).
- Traumi delle unghie (dovuti ad attrito con la calzatura e al ripetuto contatto con il pallone).
- Alluce valgo o rigido (da scorretta deambulazione).
- Infiammazione dei tendini (Tendinopatie/ Tendiniti, scorretto avvolgimento e svolgimento dell’elica podalica).
- Fratture da stress.
- Metatarsalgie (sovraccarico delle ossa metatarsali).
- Neuroma di Morton (deambulazione scorretta e sovraccarico degli spazi intermetatarsali).
- Fascite plantare.
- Pubalgie.
La PREVENZIONE è fondamentale per evitare che un giocatore sviluppi negli anni patologie che lo renderanno più “fragile” evitando così lunghi periodi di fisioterapia e l’allontanamento dal campo di gioco.
Le visite specifiche per gli sportivi iniziano con un esame della cute e degli annessi cutanei, per poi passare ad un esame computerizzato della statica e della dinamica del piede (esame baropodometrico) ed eventualmente, se il caso lo richiede, si possono effettuare test posturali. Si possono fabbricare ortesi plantari per l’attività sportiva o per il tempo libero.