La fascite plantare

La fascite plantare è un rischio nello sport e per il podista. È una patologia che riguarda i fasci fibrosi della pianta del piede che può avere cause e sintomi molto diversi.

Cause

Un’eccessiva sollecitazione del tallone provoca un’infiammazione nell’inserzione dei fasci o, peggio, lungo tutta la loro estensione. Anche una ridotta estensibilità del tendine d’Achille può provocare una fascite, tanto che si individua come una delle “conseguenze” più comuni di un intervento al tendine d’Achille in seguito a tendinosi o rottura dello stesso. Anche alcune caratteristiche anatomiche, come il piede piatto o cavo, possono portare a episodi di fascite. Altre cause tipiche possono essere un improvviso aumento del chilometraggio non supportato da opportuna preparazione, una frattura da stress o l’artrite (sindrome di Lyme). La cosa poi in genere è aggravata dal fatto che i ritmi di corsa sono lenti, con appoggio totale del piede e maggiore pressione. Paradossalmente, un ritmo veloce e molto più impegnativo, avendo un tempo d’appoggio minore, sollecita meno il fascio plantare. A patto però di non esagerare con la qualità, perché una buona percentuale di casi è dovuta a sedute troppo veloci e frequenti con scarpe poco protettive.  Per capire perché al mattino il dolore è più acuto, occorre considerare che di notte i piedi assumono una posizione rilassata, con le punte verso il basso, in questo modo il tendine d’Achille si “accorcia” e con esso anche il fascio plantare. In condizioni normali ciò non causa problemi, ma se è in atto un’infiammazione delle fibre, esse alla ripresa della posizione a 90 gradi del piede non riescono a stendersi (rimangono rattrappite) e il dolore è molto acuto.

Sintomi

A volte compare come un dolore acuto e intenso al centro del tallone, altre volte il dolore si origina al centro della pianta del piede e continua fino alle dita, altre volte ritorna “indietro” e risale fino alla gamba. 
Anche l’andamento temporale del dolore può essere molto diverso: nei casi più leggeri è un dolore non acuto che permane per tutta la durata della corsa ma che, essendo a bassa intensità, permette comunque di correre. Altre volte è così intenso o localizzato da impedire non solo la corsa, ma anche la camminata. Anche le modalità di insorgenza sono diverse: può apparire in forma acuta (specie dopo uno sforzo intenso ai limiti delle proprie possibilità) o essere progressivo. Anche nei casi meno dolorosi, trascurare la fascite plantare e continuare a correre può essere molto deleterio, in quanto questo tipo di patologia non regredisce certo spontaneamente e continuare la pratica dell’attività può solo far peggiorare il problema fino ad arrivare ai casi più dolorosi. 
Si tratta di una delle patologie più frustranti per il runner perché il dolore sotto il tallone o in generale al fascio plantare continua anche durante il giorno e addirittura può essere massimo al mattino, appena scesi dal letto.

Trattamenti

Il trattamento della fascite plantare si basa sul riposo iniziale e sul controllo dell’infiammazione. Vediamo allora quali sono le regole più importanti da seguire per facilitare la guarigione.

Plantari

Sono spesso la chiave per sconfiggere definitivamente la fascite plantare. Questi plantari possono permettere ai pazienti di continuare le loro attività sportive, lavorative e ricreative senza dolore. 

Riposo

Sospendere per qualche settimana gli allenamenti ed evitare di camminare o rimanere in piedi troppo a lungo, specie su superfici rigide. 
Il riposo iniziale aiuta solitamente ad alleviare il dolore e a ridurre l’infiammazione locale. 

È molto importante sospendere gli allenamenti alle prime avvisaglie della fascite plantare poiché ignorare il dolore continuando ad allenarsi o sopprimendolo con farmaci specifici, favorisce infatti la cronicizzazione della patologia complicandone notevolmente il trattamento. 
Se il dolore è particolarmente intenso e accentuato dal carico, il soggetto non deve esitare a utilizzare delle stampelle per scaricare completamente il piede dolente. 

Ghiaccio

Particolarmente utile quando insorgono fitte dolorose poiché favorisce l’attenuazione di alcuni dei sintomi tipici della fascite plantare come il dolore al tallone. A tal proposito si consiglia di collocare un sacchetto di ghiaccio o una bottiglietta di acqua ghiacciata al di sotto del proprio tallone per circa 15 minuti, tre o quattro volte al giorno.

Farmaci antinfiammatori

Particolarmente utili per far diminuire l’infiammazione locale possono essere somministrati per via orale o topica. 

Alcune Terapie Fisiche si sono dimostrate efficaci nella cura della fascite plantare, tra queste ricordiamo ultrasuoni, ionoforesi, fonoforesi, massaggio ed onde d’urto (litotritore). Proprio queste ultime aumentano la velocità di rigenerazione legamentosa causando veri e propri microtraumi all’interno dell’aponeurosi plantare. Nonostante l’apparente contraddizione queste onde d’urto aumentano la capillarizzazione locale ed il metabolismo cellulare favorendo il processo di riparazione spontanea del tessuto legamentoso. 
Se tutte queste opzioni terapeutiche hanno successo è importante che il paziente continui a praticare gli esercizi di allungamento ponendo molta cura nella scelta delle calzature. In questo modo si potrà scongiurare la ricomparsa della fascite plantare, che talvolta dopo un’apparente guarigione si ripresenta nel giro di pochi mesi. In particolare andrà attentamente valutata l’ipotesi di ricorrere a specifici plantari in grado di proteggere il tallone ed equilibrare la distribuzione dei carichi sulla pianta.