Il piede diabetico

Il diabete mellito è una malattia metabolica cronica che in Italia colpisce all’incirca tre milioni di persone, metà delle quali non sa di esserne affetta. È caratterizzata da iperglicemia (cioè un eccesso di zucchero nel sangue) dovuta ai difetti di produzione da parte del pancreas dell’ormone insulina o a difetti di assorbimento di essa da parte dei tessuti o ad entrambi. Fattori genetici ed ambientali ne sono alla base. 
I pazienti diabetici sono esposti a parecchie complicazioni, sia acute che croniche, a carico di varie strutture: occhi, cuore, reni, piedi, nervi e vasi sanguigni. 
I sintomi dell’iperglicemia includono urinazione frequente (pollachiuria), eccessiva sete (polidipsia), fame accentuata, perdita di peso, formicolio, o torpore ai piedi o alle mani, visione confusa, ferite a lenta guarigione e tendenza alle infezioni. 
Coloro che riferiscono uno di questi sintomi e non hanno fatto analisi cliniche per accertare la malattia in questione, non devono tardare a richiedere una visita medica. 
Si è stimato che circa il 15% di essi durante la vita può facilmente sviluppare un’ulcerazione ai piedi, cioè una ferita che stenta a guarire, e che il 20% di queste ferite potrà esitare in un’amputazione. L’incidenza annuale delle amputazioni non traumatiche degli arti inferiori tra la popolazione diabetica è di circa 55.000 persone. 
I costi socio-economici del diabete sono altissimi. Sono pari al 6-7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata, equamente divisa tra costi assistenziali diretti e indiretti (assenze del lavoro, prepensionamenti per invalidità). Il diabete è la quarta causa mondiale di morte per malattia. L’incidenza di rischio per insufficienza cardiaca o infarto è da due a quattro volte maggiore per i pazienti diabetici. È la causa principale di insufficienza renale all’ultimo stadio e di nuovi casi di cecità nella popolazione anziana al di sotto dei 75 anni. Il trauma dell’amputazione parziale o totale dell’arto inferiore è particolarmente debilitante. 
Una volta diagnosticato il diabete è presente per tutta la vita. Una sua maggiore conoscenza può aiutarci a contrastarlo meglio. Si conoscono diversi tipi di malattia diabetica. La maggior parte della popolazione diabetica, 90/95 % è affetta da diabete di tipo II, il cosiddetto diabete non-insulinodipendente o diabete adulto, e fa uso di farmaci ipoglicemizzanti orali (60%) o di insulina iniettabile (10%) o segue soltanto una dieta (30%): la maggioranza di queste persone è sovrappeso, se non addirittura obesa. L’obesità stessa può causare il fenomeno dell’insulino-resistenza. 
Il diabete di tipo I, detto diabete mellito insulinodipendente o diabete giovanile, colpisce dal 5 al 10% della popolazione diabetica ed è in trattamento insulinico. 
Al di sopra dei 65 anni oltre il 10% della popolazione è affetta da diabete. Altri tipi di diabete sono meno frequenti e indotti da cause diverse e talora transitorie.

La prevenzione delle complicanze

I disturbi dei piedi sono una delle maggiori cause predisponenti di complicazioni e ricovero ospedaliero delle persone affette da diabete mellito. Le complicazioni più frequenti del piede diabetico sono le ulcere, le infezioni e le deformazioni osteo-articolari clinicamente note come “Piede di Charcot”. 
Sebbene non sempre tali complicanze possano essere prevenute, è comunque possibile ridurre drasticamente la loro incidenza e gravità attuando una prevenzione con un protocollo di trattamento podologico. 
La chiave alla prevenzione delle amputazioni consiste nella diagnosi precoce e nello screening del piede dei pazienti a rischio, almeno una volta all’anno. Gli individui da considerare a rischio sono quelli che presentano uno o più di queste sei caratteristiche: 

  • Neuropatia periferica, un disordine neurologico generalmente caratterizzato dalla perdita della sensibilità. 
  • Insufficienza vascolare, che ostacola il flusso sanguigno alle estremità inferiori. 
  • Deviazioni assiali delle dita, come alluce valgo e dita a martello. 
  • Rigidità articolare. 
  • Callosità sulle dita e sulla pianta dei piedi, deformazioni e lesioni delle unghie. 
  • Un’anamnesi di ulcere pregresse o di recenti amputazioni all’arto inferiore.

Il ruolo del podologo

Il podologo è un operatore sanitario abilitato a curare i disturbi più comuni dei piedi; grazie alla sua formazione è in grado di prevenire e trattare le complicanze del piede diabetico. 
Poiché il diabete è una malattia sistemica che colpisce molti organi del corpo, il trattamento ideale richiede un approccio multidisciplinare a cui partecipino, con il podologo, il medico di famiglia, il dietologo e altri specialisti. 
Il podologo, come parte integrante del gruppo di trattamento, ha riscosso importanti successi nella prevenzione delle amputazioni, che rappresentano senz’altro una delle più invalidanti complicanze della malattia. 
L’approccio globale alla prevenzione delle complicanze deve includere un buon controllo glicemico, osservanza della dieta, un programma di esercizi fisici, igiene e medicazioni adeguate, nonché la cura dei piedi a intervalli regolari. 
Coloro che si attengono ai consigli del gruppo di trattamento hanno buone possibilità di ritardare o evitare la comparsa delle complicazioni del diabete e condurre una vita normale. 
Inoltre, con questo tipo di regime, si stima che si potrebbe evitare più della metà delle amputazioni tra la popolazione diabetica. 

I primi segni

Per il diabetico che non ha ancora sviluppato complicazioni al piede, ci sono dei primi segnali che vanno riconosciuti e posti all’attenzione del medico di famiglia o del podologo. 

Essi sono: 

  • Alterazioni cromatiche (variazioni del colore) della cute. 
  • Aumento della temperatura cutanea. 
  • Gonfiore al piede o alla caviglia. 
  • Dolore alle gambe, sia a riposo che camminando. 
  • Frequenti ferite aperte, con o senza secrezione, lente a guarire. 
  • Unghie micotiche o incarnite. 
  • Calli e duroni con versamento ematico. 
  • Fissurazioni e spaccature della cute (ragadi) specialmente intorno al calcagno. 

L’ulcera è di riscontro comune nel piede diabetico. 
Scarpe inadeguate o qualcosa di molto più banale come può essere una cucitura delle calze, non vengono immediatamente sentite come fastidiose dal diabetico a causa di un livello ridotto della sensibilità, possono provocare ulcerazioni della pelle. 
Ulcere del genere, se non trattate, possono infettarsi rapidamente e condurre a serie conseguenze. 

Consultate il podologo regolarmente

Per i diabetici bisogna adottare una serie di regole e precauzioni. 
Innanzitutto si consiglia di recarsi per una visita dal podologo almeno due volte l’anno, al fine di prevenire eventuali complicanze o di valutarne la possibile presenza ed evoluzione. 

Con la visita podologica può essere necessario effettuare:

  • Una valutazione emodinamica della circolazione (utilizzando un apparecchio doppler per misurare il flusso del sangue a livello dei piedi).
  • Una valutazione della sensibilità vibratoria o pallestesia (utilizzando uno strumento detto diapason).
  • Una valutazione della sensibilità tattile cutanea (test di Semmes-Weinstein, utilizzando un filo di plastica simile a quello di uno spazzolino da denti).
  • Una valutazione clinica e strutturale del piede. 

Questa metodologia consentirà al podologo di dare ai pazienti diabetici tutti quei consigli utili per la cura quotidiana dei piedi. 

Alcuni consigli pratici

Calzature

Le scarpe che calzano male molto spesso, possono determinare l’inizio di disturbi che, se non riconosciuti e prontamente curati, concorrono all’avvio di complicanze che conducono alle amputazioni. La forma del piede e la misura della calzatura possono cambiare nel corso degli anni; la neuropatia periferica contribuisce a questo mutamento. Le scarpe nuove devono essere comode fin dal primo momento dell’acquisto e le prime volte vanno indossate per poco tempo. Devono avere la tomaia in cuoio o in tela, calzare bene in lunghezza e larghezza, lasciare spazio per il movimento delle dita e senza cuciture interne, con suole non sottili e di materiale ammortizzante. È buona abitudine cambiare le scarpe tutti i giorni ed anche più volte al giorno per scaricare zone di eccessiva pressione. 
Evitare i tacchi alti e la scarpa a punta. Sentite se dentro ci sono detriti, puntine o comunque corpi estranei. Indossate sempre le calze.

Lavare i piedi ogni giorni

Utilizzare sapone neutro e acqua tiepida. I diabetici devono sempre saggiare la temperatura dell’acqua con un termometro o con i gomiti, dal momento che i piedi potrebbero non sentire temperature troppo calde. Asciugate attentamente i piedi con panno morbido, specialmente fra le dita. I piedi e le dita vanno ispezionati ogni giorno per evitare che ci siano tagli, lividi, ferite; se non potete farlo da soli, utilizzate uno specchio o fatevi aiutare. Indossate calze soffici e non troppo sottili.

I fumatori devono smettere di fumare

Il tabacco danneggia il sistema cardiocircolatorio e l’alcool contribuisce all’insorgenza della neuropatia. L’esercizio fisico è importante, come la stretta osservanza della dieta.